Cistectomia radicale robotica
- Patologie correlate:
- Tumore della vescica
Tecnica chirurgica cistecotmia radicale
La cistectomia radicale è il trattamento standard del tumore vescicale infiltrante o del tumore superficiale recidivo ad alto rischio di progressione. L’intervento di cistectomia radicale robotica consiste nell’asportazione con l’impiego del robot da Vinci nell’uomo di vescica, prostata, vescicole seminali, dotti deferenti e linfonodi otturatori ed iliaci. Nella donna si asportano invece vescica, utero, annessi, parete anteriore della vagina e linfonodi loco regionali.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Inizialmente, la cavità addominale viene riempita di anidride carbonica per creare una camera di lavoro per gli strumenti chirurgici robotici. Successivamente, tramite 6 piccole incisioni inferiori ad 1 cm (una a livello ombelicale e 5 a livello addominale), vengono inseriti in cavità peritoneale il trocar ottico e quelli operativi, attraverso cui verranno inseriti gli strumenti operatori.
L’intervento di cistectomia radicale viene eseguito in anestesia generale ed ha una durata di 2-5 ore.
Una volta eseguita l’asportazione totale della vescica occorre procedere alla derivazione delle urine che non possono più essere espulse dalla vescica rimossa. La scelta del tipo di derivazione dipende da numerose variabili cliniche, di malattia, dalla conformazione fisica del paziente e dei reperti intraoperatori e viene eseguita sempre con il sistema robotico da Vinci in maniera intra corporea.
Tipi di derivazione urinarie:
NEOVESCICA ORTOTOPICA
Nel caso in cui la malattia, durante l’intervento chirurgico, risulti confinata alla vescica, la derivazione urinaria che si prospetta più frequentemente è una neovescica ortotopica cioè la ricostruzione di una vescica nuova utilizzando un segmento di intestino, adeguatamente configurato in modo da assumere l’aspetto di una cavità sferoidale a cui vengono abboccati gli ureteri. La neovescica viene anastomizzata ossia “ri-agganciata” al tratto rimanente dell’uretra La neovescica funzionerà come serbatoio per l’urina. La minzione si attuerà attraverso la compressione della neovescica ed avverrà aumentando la pressione dei muscoli addominali o con la compressione manuale.
URETERO-ILEO-CUTANEOSTOMIA (sec. Bricker)
In alcuni casi la ricostruzione di una neovescica è sconsigliata. In questi casi si opterà per un altro tipo di derivazione urinaria chiamata uretero-ileo-cutaneostomia. Per questo tipo di derivazione si utilizza un segmento di 15 cm di intestino (ileo), a cui vengono abboccati gli ureteri.
Esso viene anastomizzato, ossia “attaccato”, alla cute a livello del quadrante inferiore destro dell’addome. L’urina, che defluisce continuamente attraverso gli ureteri e il condotto ileale, viene raccolta in un sacchetto applicato con adesivo in corrispondenza della stomia cutanea.
URETEROCUTANEOSTOMIA BILATERALE
In casi particolari se l’intestino non è utilizzabile, gli ureteri possono essere abboccati direttamente alla cute, con due ureterocutaneostomie bilaterali localizzate ai quadranti inferiori dell’addome. In tal caso si utilizzano due sacchetti raccoglitori esterni applicati in corrispondenza delle stomie In questo tipo di derivazione spesso vengono lasciati negli ureteri due piccoli cateterini che facilitano il passaggio dell’urina dai reni al sacchettino di raccolta posizionato sulla cute. Con questa derivazione il paziente avrà due sacchetti.
Anestesia nell’intervento di cistectomia radicale
L’intervento di cistectomia radicale viene eseguito in anestesia generale.
Decorso post operatorio
Il paziente sarà mobilizzato in prima giornata postoperatoria e potrà alimentarsi non appena riprende la motilità dell’intestino.
Nel corso dell’intervento vengono posizionati generalmente due drenaggi nello scavo pelvico, che vengono normalmente rimossi in terza-settima giornata; due tutori ureterali, che vengono di solito rimossi in decima-dodicesima giornata con una variabilità legata alla tecnica chirurgica eseguita.
Si prevede una degenza che varia tra 7 ed i 15 giorni in funzione della derivazione urinaria utilizzata.
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